Premio Conti 7° Edizione

7 edizione

I VINCITORI E I SEGNALATI DELLA VII° EDIZIONE



La giuria della VII Edizione del Premio Pietro Conti – costituita da: Ubax Cristina Ali Farah, Lorenza Ceccarini, Michele Colucci, Giuliano Giubilei, Maria Immacolata Macioti, Daniela Manichini, Enrico Pugliese, Marco Rufini, Alberto Sorbini, Maddalena Tirabassi e coordinata da Daniele Comberiati – al termine della riunione del giorno 3 giugno 2009, ha reso noto i nominativi dei vincitori e dei segnalati per la pubblicazione.

 

SEZIONE NARRATIVA E MEMORIALISTICA

Primo classificato: Premio di Euro 2.000

Lingua Nera
di Ginette Maria Fino (Italia)

Motivazione della giuria:

Il racconto mostra Grande intensità e lirismo nella dimensione della memoria. La storia sa affascinare proprio come le favole o le leggende orali. Odori, colori, animali, prendono corpo in un amarcord pakistano. La prospettiva “femminile” aggiunge alla narrazione una complessità ulteriore; l’emigrazione si presenta come un essere bifronte: emigrare significa conquistare la libertà, ma anche fare i conti con se stessi e forse perdere parte della propria identità.

 

Secondo classificato: Premio di Euro 1.000

La Veneta
di Francesco De Filippo (Italia)

Motivazione della giuria:

Una storia la cui ambientazione ricorda i romanzi di Guimares Rosa, uno dei pochi racconti non legati alla contemporaneità. In questo modo, le vicende di un italiano nel sertao acquistano una dimensione surreale. I passaggi lirici sono frequenti, in particolare emerge la dimensione panteistica della natura; allo stesso modo grande valenza acquista l’epopea della terra e della proprietà guadagnata con fatica. La vicenda è metaforica e costruita con ingegno, anche l’utopica complementarietà tra passato e presente risulta affascinante.

 

Testi segnalati per la pubblicazione:

Una sola notte per tutti i sogni
di Novita Amadei (Francia)

Le memorie di un siciliano emigrato in Australia
di Salvatore Valenti (Australia)

Persone tra di noi. Tre storie di donne nella città
di Maria Rosa Amich (Italia)

La ricerca di una nuova vita
di Matteo Presilla (Italia)

Racconto di una vita
di Eueda Gerdeci (Italia)

Il coraggio di cambiare
di Yadira Cerasa (Italia)

La salvia che voleva essere basilico
di Katalina Buciu (Italia/Romania/Papua Nuova Guinea)

Rivederti ancora
di Patricia Sandra Feola (Argentina)

 

***

 

SEZIONE STUDI E RICERCHE

Primo classificato: Premio di Euro 2.000

Minori stranieri non accompagnati, tra diritti e beneficenza
di Serena Zaccaria (Italia)

Motivazione della giuria:

Uno studio che pone al centro dell’attenzione un ingrediente fondamentale: la persona. In particolare, le esigenze spesso trascurate della formazione, i diritti “mancati” dei minori distanti dal proprio paese. Inoltre il saggio analizza con competenza la legislazione italiana in materia con riferimento alle sue contraddizioni e ai problemi di tradizione. Sottolinea infine gli eccessivi rischi per i minori stranieri, molto più probabili che per gli italiani a parità di reato. Il saggio è ben scritto e ben argomentato”.

Secondo classificato: Premio di Euro 1.000

Il fondo Belli-Taddei: l’emigrazione in Germania e in Svizzera
di Simone Tallone

Motivazione della giuria:

Una fedele ricostruzione di una migrazione dall’Appennino parmigiano negli anni che prende in esame il caso dell’emigrazione composta da girovaghi e commedianti, con tutte le sue difficoltà e tensioni interne. Il saggio inoltre esplora i rapporti tra famiglie e i girovaghi che utilizzarono la manodopera infantile: tema oggetto di discussione e denuncia, nonché di iniziative legislative. Il saggio fa ottimo uso dei documenti del fondo.

Testi segnalati per la pubblicazione:

Gli italiani in Grecia nel secondo dopoguerra: direttrici interpretative
di Laura Genco (Italia)

La comunità cinese a Prato. Le politiche di integrazione
di Stefania Pellegrino (Italia)

Rifugiati richiedenti asilo: una vita intrappolata nei traumi del passato
di Elisa Danese (Italia)

La formazione internazionale dei quadri del movimento operaio nell’emigrazione: il caso friulano
di Gianluigi Bettoli (Italia)

 


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CERIMONIA di PREMIAZIONE

REGIONE UMBRIA – FILEF – ISUC
e il CONSIGLIO REGIONALE DELL’EMIGRAZIONE dell’Umbria

presentano
PREMIO PIETRO CONTI SCRIVERE LE MIGRAZIONI
CERIMONIA DI PREMIAZIONE della VII° EDIZIONE
PERUGIA 23 NOVEMBRE 2009 – TEATRO DEL PAVONE, CORSO VANNUCCI

Nell’ambito dei lavori del Consiglio Regionale dell’Emigrazione dell’Umbria, si terrà la cerimonia di premiazione della VII Edizione del Premio Pietro Conti – “Scrivere le Migrazioni”.

Per l’occasione, presso il Teatro Pavone a Perugia, si terrà una giornata di iniziative dal titolo

“MIGRANTI D’ITALIA”

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IL PROGRAMMA della giornata:

Mattina
TEATRO DEL PAVONE
ORE 9.15
ingresso gratuito
proiezione in anteprima nazionale del film-documentario
“FRATELLI D’ITALIA” di Claudio Giovannesi (90’)

Menzione speciale della giuria Festival Internazionale del Film di Roma, 2009.
PROIEZIONE APERTA
AGLI STUDENTI DELLE SCUOLE MEDIE SUPERIORI

fratelli_ditalia_filmLe storie dei tre giovani: Alin, Masha, Nader, raccontate dal film documentario “Fratelli d’Italia”, aprono uno squarcio di verità sul difficile percorso di integrazione che devono affrontare i ragazzi stranieri e i figli di immigrati: la cosiddetta seconda generazione, soggetta ad una rapida quanto radicale trasformazione che è talvolta irreversibile rinuncia alla propria identità culturale.
Una mutazione culturale e antropologica che è tanto più forzata e dolorosa, in quanto avviene nel periodo dell’adolescenza, mentre su di loro premono in modo spesso fortemente contraddittorio le istanze della famiglia, della comunità di provenienza e l’aderenza ai modelli di una nuova società a cui sentono di appartenere e che, come per i loro coetanei, è frutto dell’ibridazione e dei bisogni imposti dal consumo di massa, un moderno Moloch a cui sacrificare ogni identità personale, il senso critico, la propria autonomia di crescita individuale.
In “Fratelli d’Italia” si intuisce che il luogo primario di questo scontro culturale è la scuola, territorio sul quale e dal quale insegnanti e genitori tentano una resistenza strenua, talvolta drammatica. Chi è assente, chi sembra avere abdicato al proprio ruolo di formazione delle coscienze affiancando la scuola come sistema educativo, sono le altre agenzie educative e la classe politica e intellettuale del nostro Paese. Assenti dal territorio, dopo aver abbandonato il campo dell’etica pubblica alle forze libere e selvagge di un capitalismo globalizzato, privo di regole, giunto probabilmente, e proprio per questa ragione, alla sua fase autodistruttiva.
Il progetto del film nasce all’interno di un più ampio percorso di didattica audiovisiva, realizzato dalla Associazione di cultura cinematografica Il Labirinto, con il sostegno della Regione Lazio, Assessorato alla Cultura. Dal 2004 al 2008, circa 200 studenti appartenenti ad otto istituti di istruzione superiore hanno partecipato a Laboratori biennali di didattica del cinema e dell’audiovisivo promossi dal Progetto EDUCINEMA, all’interno di un’attività di ricerca sul giovane pubblico. La realizzazione negli Istituti “Galilei” di Roma e “Toscanelli” di Ostia di due documentari professionali, focalizzati sul tema dell’integrazione di giovani studenti immigrati e affidati a due giovani registi neo diplomati del Centro Sperimentale di Cinematografia: “Sei del Mondo” (2006, 52’) per la regia di Camilla Ruggiero e “Welcome Bucarest” (2007, 39’) per la regia di Claudio Giovannesi ha creato le basi per introdurre un nuovo fronte di attività.

L’esperienza iniziale maturata durante le riprese di “Welcome Bucarest”, che ha visto Claudio Giovannesi e i suoi collaboratori essere presenti insieme ai docenti per un intero anno scolastico all’interno dell’Istituto “Toscanelli” di Ostia e il riscontro che il documentario ha avuto ai Festival in cui è stato presentato, grazie ai critici e al pubblico, ha spinto a proseguire in questa indagine sul vissuto quotidiano di giovani studenti
provenienti da culture e da Paesi diversi.
Alin Delbaci, 17 anni, rumeno, vive in Italia da quattro anni. Ha un rapporto conflittuale con i compagni di
classe e con la professoressa di italiano.
Masha Carbonetti, 18 anni, bielorussa, adottata da una famiglia italiana. Vorrebbe partire per incontrare suo fratello, che è rimasto in Bielorussia.
Nader Sarhan, 16 anni, egiziano nato a Roma. E’ fidanzato con una ragazza italiana contro il volere dei suoi
genitori.
Tre adolescenti di origine straniera nella stessa scuola. Ostia e la periferia di Roma. Gli amori, i conflitti e
l’identità.

Ore 12.00
Tavola rotonda sul tema
“La memoria dell’emigrazione come chiave di lettura per il presente”

partecipano:
– i deputati Fabio Porta e Aldo Di Biagio firmatari del disegno di legge ‘Norme per la conservazione e la diffusione della memoria dell’emigrazione italiana’
– Pavilio Lupini , Presidente CRE
– Maria Prodi, Assessore regionale all’Istruzione e al Sistema formativo integrato e Diritto allo studio
– Rodolfo Ricci, Coordinatore nazionale Filef
– Alberto Sorbini, Direttore del’ISUC
– Professoressa Rosella Caroli, In rappresentanza dell’Ufficio scolastico Regionale dell’Umbria

Pomeriggio
Sala Partecipazione del Consiglio Regionale

Ore 15.30 – Riunione Consiglio Regione dell’Emigrazione
– Saluti istituzionali
– Proiezione del video “Socrate Mattoli, l’Olivetti Umbro” curato da Tiziano Bertini,
interviene Laura Mattoli

– Relazione del Presidente del CRE Pavilio Lupini
– Dibattito

Sera
TEATRO DEL PAVONE
ORE 20.30

Premiazione dei vincitori della VII Edizione del Premio Pietro Conti.

Sezione Narrativa
Primo classificato: Ginette Maria Fino (con il racconto Lingua Nera)
Secondo classificato: Francesco De Filippo (con il racconto La Veneta)
Sezione Saggi
Primo classificato: Serena Zaccaria (Minori stranieri non accompagnati, tra diritti e beneficenza)
Secondo classificato: Simone Tallone (Il fondo Belli-Taddei: l’emigrazione in Germania e in
Svizzera)

ORE 21.00
Il programma propone la “contaminazione” tra cinema muto e musica dal vivo che caratterizzava i primi spettacoli cinematografici del ‘900, quando le pellicole senza suono erano accompagnate da un pianoforte.

cristina_vetroneMa questa rassegna va al di là di un semplice amarcord: la musica che accompagna uno dei mostri sacri del cinema muto, Chaplin, è quella creata da alcuni tra i più originali artisti del jazz italiano come Danilo Rea, Rita Marcotulli, Paolo Damiani e Michele Rabbia, oppure quella di una musicista napoletana dalla voce potente e ancestrale, Cristina Vetrone, che commenterà le immagini mute delle partenze di migranti italiani del primo novecento dedicando la sua performance al grande poeta uruguayano di origine umbra, Mario Benedetti, recentemente scomparso.

I film del periodo del muto riprenderanno voce e vita attraverso il dialogo intenso e innovativo con colonne sonore eseguite da musicisti tra i più originali e performativi del panorama musicale italiano trasformando la proiezione cinematografica in un vero e proprio spettacolo
contemporaneo.
Uno spettacolo nello spettacolo, dunque, per offrire a tutti una serata magica nella bellissima cornice del Teatro del Pavone.

PARTENZA DEGLI EMIGRANTI DA NAPOLI, cinegiornale (1914 Italia, 19 min.)
accompagnamento musicale CRISTINA VETRONE, organetto e voce

cover_49La documentazione filmica, assolutamente straordinaria, ci “parla” della partenza di un gruppo di emigranti agli inizi del novecento.
Alla prima impressione del tentativo evidente, da parte degli autori delle riprese, di avvalorare con queste immagini una situazione quasi di “festa”, di “normalità”, di “scelta consapevole”, emerge invece, con il passare dei minuti, la drammaticità della condizione di uomini e donne costretti ad una scelta obbligata e disperata; così, i momenti delle visite mediche prima della partenza, il raduno tutti insieme in camerate, il pranzo comune, il corteo verso la nave, l’orchestrina che suona, l’imbarco, le altre visite mediche, la vita sulla nave, addirittura il gioco della campana e la messa all’aperto a bordo, invece di suggerire serenità e speranza, non riescono comunque a nascondere l’angoscia di questa condizione comune, insieme allo sgomento che si prova nel salutare, anche noi con loro, il Vesuvio e il golfo di Napoli che si allontanano.

Copia restaurata gentilmente concessa da Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale.


Cristina Vetrone presenterà poi un omaggio a Mario Benedetti, grande poeta uruguayano di origine umbra, recentemente scomparso, con due poesie musicate per l’occasione.

Ore 21.40 CHAPLIN IN CONCERT!
the-immigrantIl cinema muto mantiene una sua forza straordinaria sia per le tematiche trattate: la miseria, la disoccupazione, l’immigrazione, la prostituzione, il crimine, le discriminazioni sociali, le guerre – ancora oggi attualissime; sia dal punto di vista formale: la linearità e la semplicità di quelle inquadrature silenziose e di quelle espressioni teatrali si contrappongono ai ritmi moderni della vita e del montaggio. In un’epoca di sovraffollamento di immagini e suoni, l’interpretazione basata unicamente sulla capacità espressiva, sulla fisicità degli attori e l’accompagnamento musicale dal vivo trasmettono al pubblico la stessa carica emotiva di una volta.

rita_marcotulliNei suoi primi decenni di vita, la pellicola, supporto meraviglioso per il racconto con immagini in movimento, non aveva la banda sonora. Tuttavia, il silent movie non è mai stato “muto”. I pionieri della settima arte si ingegnarono da subito per non lasciare senza suoni i fotogrammi di pellicola, avvalendosi della entusiastica collaborazione di musicisti ed effettisti: al chiuso dei teatri e all’aperto, nelle piazze gremite di gente venuta ad assistere a questo nuovo miracolo, accanto allo schermo si sistemavano orchestre o anche solo un pianista, pronti a creare sul momento melodie, sottolineando e veicolando gli stati d’animo dei personaggi del film, riproducendo rumori – lo
sferraglio di treni, lo sciabordio del mare, il fischio di una sirena di una nave che si allontana all’orizzonte. La musica, quindi, sia quella improvvisata dal vivo sia quella appartenente a un repertorio, e di volta in volta riadattata alla specifica pellicola, si presenta come la compagna inseparabile dello spettacolo cinematografico.
danilo_reaIl Jazz affonda le radici nei work songs, i canti che gli schiavi usavano in America per accompagnare le azioni nel lavoro, negli spirituals, nel blues. Musica degli afro-americani, che gli afro-americani usavano per comunicare tra loro, per parlare “alla loro gente”, raccontava la miseria della loro vita, che era frutto della discriminazione e della mancanza di diritti. Era espressione della loro anima dolente, della segregazione, dell’ingiustizia, della mancanza di diritti. Il Jazz è
intimamente legato alla questione dei diritti umani.

 

THE IMMIGRANT, 1917, 30’
e un’antologia di comiche del grande artista

Copie restaurate gentilmente concesse da Cineteca di Bologna
Programma realizzato in collaborazione con Associazione Rinascimento e Umbria Jazz

Accompagnamento musicale
DANILO REA,

RITA MARCOTULLI, doppio pianoforte
PAOLO DAMIANI, violoncello
MICHELE RABBIA, percussioni


Il Video di ricordo su SOCRATE MATTOLI, l’ “Olivetti umbro” e il video documentario I-Talian del Brasile, girato a San Paolo e nel Rio Grande do Sul, con scorci e interviste a Socrate Mattoli e Nicoletta Arcamone, Frei Rovilio Costa,  Franco Cornero e immagini della Scuola Eugenio Montale, fondata da Socrate e Nicoletta.  Altri incontri presentati nel documentario, quelli con esponenti del movimento dei Sem Terra di origine italiana e una carrellata sulla straordinaria presenza italiana nel sud del grande paese latino americano.